Comune di Montemarzino

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Cenni Storici

Le prime notizie certe risalgono al 1081, quando il paese apparteneva ai Signori di Gavi per passare poi, nel 1098, al Comune di Tortona.

Nel 1164 Federico Barbarossa concesse Montemarzino a Pavia e restò dei Pavesi fino alla riconciliazione con Tortona. Fu poi ancora  dei  Signori di Gavi, che lo cedettero al comune di Genova, quindi dei Doria e degli Spinola, dai quali passò nel ‘700 ai Savoia.

L’origine del nome Montemarzino, in dialetto “Marsen” , deriva con ogni probabilità dalle parole liguri  “mar” (meraviglioso) e “sen” (vista) che si riferiscono quasi sicuramente alla privilegiata posizione in cui venne costruito il castello, di cui restano i ruderi, cioè su di un colle sopra l’abitato del capoluogo e che permette una vista panoramica davvero meravigliosa.

Il territorio del comune si trova in parte nella Val Curone e in parte nella Val Grue e comprende le frazioni di Segagliate, Barca, Costa, Reguardia, Roncascinate e Zebedassi.

Quest’ultima ebbe una certa fama in passato grazie ad un minerale che ha preso il nome di “Zebedassite”. Si tratta di una pietra di colore nero con venature rosa composta da magnesio e alluminio. Venne impiegata per anni nella costruzione delle abitazioni locali fino a che si decise di commerciarla anche per altri usi. Nel ‘900 venne aperta una cava nella quale le pietre venivano tagliate per farne lastre destinate al mercato. Siccome la cava si trovava sulle colline nelle vicinanze di un fiume, per portarla a valle in modo più agevole e veloce venne costruita una teleferica, ancor oggi esistente e visibile lungo la strada provinciale 100. Dopo alcuni decenni l’attività della cava cessò poiché la pietra venne sostituita poco per volta da materiali più affidabili e meglio trasportabili.

Il territorio di Montemarzino è stato importante per le attività commerciali della Val Curone, nella frazione Barca esistono ancora oggi i resti di un mulino ad acqua, il Mulino del Bue, che nei secoli ha avuti notevoli usi non solo come macina per il grano ma anche come fonte di energia elettrica.

Il territorio circostante è caratterizzato da una natura rigogliosa, ricca di specie animale e orchidee selvagge con splendide ginestre che spiccano eteree. Dall’agricoltura si ricavano prodotti prelibati e genuini come le pesche, le mele, le pere e i tartufi. Dall’uva locale deriva il timorasso, vino autoctono dal sapore delizioso. Sotto il profili artistico Montemarzino offre molteplici costruzioni di storica rilevanza come l’abside romanica della chiesa di Santa Maria in Scrimignano,  la Parrocchiale di San Giovanni, di origine settecentesca. L’Oratorio di San Giuseppe risale al 1709.

Per mantenere viva la tradizione è stata istituita la compagnia teatrale “Amici di Montemarzino”, che attraverso l’espressione dialettale racconta storie e leggende del luogo.   



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